La pandemia fa tremare lo sport. Il volley risponde.
Proseguire l’attività sportiva andando incontro alle esigenze del territorio nazionale, con la dichiarata intenzione di non voler arginare il dinamismo dei propri tesserati, e adottando sempre comportamenti responsabili data l’evoluzione della pandemia. E’ questo il messaggio che la Federazione Italiana Pallavolo, analizzato l’ultimo DPCM e nel pieno rispetto dei propri regolamenti, ha deciso di promuovere accogliendo le aspettative delle migliaia di persone che quotidianamente portano avanti lo sport del volley.
Sono state chiarite le nuove linee guida: “La Federazione Italiana Pallavolo, in base all’articolo 1 del nuovo DPCM emanato il 24 ottobre, in base al quale restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale e con riferimento all’articolo 1 del regolamento gare, ha stabilito che l’attività sportiva riguardante i campionati di interesse nazionale (serie A, B, C e di categoria under 13, 15, 17, 19) proseguirà. Tale attività, comprendente gare e allenamenti, sarà consentita, ovviamente, nel totale rispetto dei protocolli federali fin qui emanati”. L’ultimo DPCM non consente, quindi, le attività di carattere regionale, e sono avviate restrizioni per ciò che riguarda la serie D, la prima, seconda e terza divisione: in sostanza la sospensione di qualsiasi forma di attività, sia allenamenti sia gare. Per quanto riguarda poi il Volley S3 e l’under 12, sono sospese anche le attività in forma individuale a eccezione di quelle eventualmente svolte all’aperto. Infine, è vietata la presenza del pubblico a tutti i livelli: le gare saranno da intendersi quindi a porte chiuse.
Questo ciò che il Governo ha deciso con il DPCM e questo significa che per lo sport italiano e per la “nostra” pallavolo è certamente giunto il momento di riprogrammare l’attività e pensare anche un nuovo modello organizzativo e di business. Mentre il calcio italiano (serie A e serie B) ha trovato una nuova normalità pur applicando tutti i protocolli sanitari previsti e restando il primo, e finora unico, sport a trovare un equilibrio (anche se il termine non è certamente il più indicato), tutte le altre discipline, volley compreso, subiscono un impatto “devastante”. Non rientrano in quella “zona protetta” in cui vive il calcio, non hanno i suoi numeri e le sue influenze, e pagano una rapida diffusione della pandemia che fa andare indietro la memoria al blocco imposto nello scorso mese di marzo.
Campionati più solidi e strutturati come, ad esempio, la Lega Serie A di basket, hanno accusato il colpo e i bilanci delle società non “quadrano”. Lo stesso si deve dire per il mondo della pallavolo in cui le aziende che sponsorizzano questo sport “minore”, ma da intendersi in termini di visibilità e giro di affari, sono medie o piccole imprese che stanno pagando un conto salato in seguito alla crisi e che, al momento della ripartenza, non potranno certo permettersi di investire quanto fatto in passato. Di conseguenza, gravi perdite dovute a un’improvvisa carenza di entrate dalle sponsorizzazioni stanno decimando i budget dei club alle prese, come se non bastasse, con un drastico calo dei tesserati in tutte le fasce di età. Eppure, l’Italia è uno dei Paesi più costanti in termini di talenti prodotti e di risultati raggiunti con gli Azzurri sempre nelle prime cinque posizioni ai Giochi Olimpici dal 1992 a oggi e con la Fipav seconda federazione del Coni con più iscritti dopo quella del calcio.
Un quadro nazionale davvero complicato che si ripercuote sul territorio locale, in ogni regione, in ogni provincia. In realtà, dopo il lockdown, la Showy Boys non si è mai fermata. Assolutamente no.
La Showy Boys è riuscita a superare le difficoltà e dal mese di luglio ha scelto di svolgere gli allenamenti per consentire agli allievi della Scuola Volley di “recuperare” il tempo che lo stop forzato ha sottratto alle sedute tecniche e di preparazione. Un impegno che ha visto dirigenti, allenatori e ragazzi alle prese con più di qualche difficoltà ma che con grandi sacrifici sono state superate. Ora la situazione si sta facendo di nuovo preoccupante e lo scenario porta verso una nuova stretta del Governo. Se così fosse bisognerà superare un altro periodo nero per il nostro sport considerando, però, che rispetto a qualche mese fa anche il territorio locale sta registrando dei contagi. Una situazione in continua evoluzione, quindi, che si spera di riuscire ad affrontare nel migliore dei modi. La pandemia ci fa tremare ma noi dobbiamo rispondere.